Associazione culturale – APS

14 dicembre 1069

14 DICEMBRE 1069

Fu in questo giorno che il Vescovo di Laus Obizzo promise al priore Ugo e al donatore Ingezo che sarebbe venuto a consacrare la chiesa del nuovo priorato cluniacense di Laus (inserita nel complesso della Cascina San Marco attuale) dedicandola ai Santi Marco, Fabiano e Sebastiano.

Il monastero acquisisce una ricchezza considerevole tale che dal 1093 ha tre dipendenze. Rimane traccia di un solo priore, Azzone nominato nel 1144.


Nel 1158 Laus Pompeia viene definitivamente distrutta dall’esercito dei Milanesi: il monastero mantenne però il suo potere politico, divenendo un punto di riferimento per le attività economiche e culturali della zona.
Nei primi anni del XIV sec. il monastero fu parzialmente distrutto nel corso di una guerra, e fu poi completamente ricostruito, provocando una crisi economica e religiosa che ha portato alla carenza dei chierici. Questa situazione proseguì fino alla fine del XV sec. quando il monastero passò in “commenda”. Durante il secolo XVII i vescovi di Lodi tolsero dalla vecchia chiesa di San Marco le pietre tombali e gli altari. 

La soppressione del convento e della chiesa di San Marco avvenne definitivamente il 9 giugno del 1798. I beni vennero incamerati dal demanio nazionale che li vendette l’anno seguente ai coniugi Tavazzi.

“I resti della struttura attualmente identificabili sono l’ abside e parte di una delle navate. Tutta la costruzione comunque ha subito nei secoli svariate demolizioni e ricostruzioni che hanno pesantemente alterato la pianta originaria della struttura, che nel secolo XVIII è stata addirittura adibita ad uso abitativo, cerando due piani con un solaio ligneo. All’ esterno gli elementi originari di pregio sono rappresentati da un abside romanico, con decorazioni ad archetti sporgenti e, in una finestra ad oculo tamponata, è applicata una croce marmorea d’epoca longobarda, frammentaria. L’ interno dell’ abside purtroppo è stato intonacato e riattato a pollaio per le galline , di conseguenza non sono visibili affreschi o particolari architettonici salienti. Navata superstite, invece, trasformata in abitazione come sopra detto si conservano particolarità architettoniche ed artistiche originarie e molto interessanti. In particolar modo sono visibili svariati capitelli con bassorilievi romanici decorati a figure fitomorfe, le volte sono a crociera; sui perimetrali per effetto della consunzione delle diverse mani di calce sono visibili alcuni affreschi databili genericamente al duecento, si notano in particolar modo una Madonna con Bambino e un angelo, i colori sono perfettamente conservati e vividi. Evidente anche una traccia di finestrella strombata originale, con mattoni a vista stilati dal calce grigiastra.”