Associazione culturale – APS

Santi Nabore e Felice, 12 luglio

Due soldati Mauritani

Nabore e Felice erano due soldati nelle file dell’ esercito di Massimiano, provenienti dalla Mauritania, nell’odierna Algeria. Vennero uccisi a Laus Pompeia perché si erano rifiutati di adorare una divinità pagana. Sant’Ambrogio vescovo di Milano è l’autore dell’Inno Victor Nabor, Felix Pii che è diventato il fondamento storico della figura dei tre martiri Vittore, Nabore e Felice.

Il culto dei due martiri

I martiri sono tre ma Vittore è celebrato da solo il giorno 8 di maggio, mentre Nabore e Felice il 12 luglio.

Secondo una leggenda, la divisione del culto, avvenuta dopo l’età ambrosiana, è stata determinata dalla diversa collocazione dei sepolcri, oltre che dalla data. Vittore a Milano e gli altri due a Laus. Essi erano soldati di origine nord-africana (Mauri genus), arrivati Milano per servire l’esercito di Massimiano (governatore delle regioni nord-occidentali) e qui divennero cristiani.

Nabore e Felice

Nel 303 la persecuzione contro i cristiani era già di fatto esplosa in Oriente, soprattutto nella cerchia militare: venne dato ordine di effettuare epurazioni a partire dall’esercito. Dopo essere stati condannati, Nabore e Felice vennero decapitati a Laus Pompeia anche per dare un monito alla fiorente comunità cristiana. I corpi vennero esposti sino a quando Santa Savina mossa a compassione decise di recuperarli e di portarli a Milano.

Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice.
Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice – crediti Curti Laura
Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice.
Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice.
Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice.
Affreschi della cappella votiva sorta sul luogo del martirio dei santi Nabore e Felice.

Essendo stati decapitati in luoghi diversi vennero tumulati in basiliche diverse. Vittore fu sepolto in Sant’Ambrogio, Nabore e Felice invece nella Basilica “Naboriana”.

Nella ricognizione dei corpi dei Santi Gervasio e Protasio del 386, si racconta che essi erano nella basilica in cui Nabore e Felice godevano di gran culto popolare. Il culto, che venne avviato dai Milanesi, subì un attenuazione per tutto l’ Alto Medioevo.

Dopo il 1249, la vecchia e cadente Basilica ”Naboriana” fu affidata ai francescani, i quali la rinnovarono completamente, riproponendone il culto dei martiri li sepolti. Gli statuti milanesi del 1396, stabilirono che il 12 luglio fosse Festa di Precetto per la città, abolito nel 1537 da Carlo V.

Nel 1258 i due martiri vennero traslati nella nuova chiesa. Nel 1472 furono riposizionati i corpi. In questa occasione i due crani furono divisi dal resto delle reliquie e posti in appositi reliquiari d’argento a forma di busto. Vennero esposti poi solennemente nelle feste principali sull’altare maggiore.

 

Le reliquie

Il 22 gennaio 1799, le reliquie vennero traslate in Sant’Ambrogio, perché l’antica Basilica paleocristiana venne soppressa contestualmente scomparvero i crani.

Le reliquie furono ritrovate solo 160 anni dopo presso un antiquario.

Abbiamo chiesto a Don Mario Ferrari di poter estrapolare dal Suo libro “Cronaca di una Missione” un bellissimo passo che riguarda questa incredibile storia. Cogliamo occasione per ringraziarlo infinitamente ad averci concesso questo privilegio.

Milano, Santambrogio: Sarcofago dei SS. Nabore e Felice da San Francesco Grande. Secolo X.
Milano, Santambrogio: Sarcofago dei SS. Nabore e Felice da San Francesco Grande. Secolo X.
“Cronaca di una missione”

“Era una rara mattina di sole quando arrivai per tempo alla parrocchia di Val St. Lambert per la riunione del clero del Vicariato di Seraing”…” quella mattina trovai i primi colleghi arrivati intenti ed interessati al giornale “Le Meuse” perché portava la notizia del ritrovamento a Namur, all’ interno di due busti di rame argentato, di due cassette sigillate e timbrate con le reliquie dei Martiri San Nabore e San Felice. Quando sentii quei due nomi Nabore e Felice, non credevo a me stesso. Si parlava proprio dei due martiri Nabore e Felice martirizzati sul Ponte del Sillaro a Lodi Vecchio, proprio a due passi dalla casa in cui sono nato. Nel pomeriggio mi recai immediatamente a Namur e sul Quai de La Meuse rintracciai la casa dell’ antiquario e vidi i busti di rame argentato, vidi le cassette sigillate col nastro rosso ed i timbri della visita pastorale di San Carlo Borromeo. L’ antiquario informò il Vescovo di Namur che non esitò a scendere a Milano per informare l’ arcivescovo Mons. G.B. Montini (poi Papa Paolo VI) e si constatò che nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Nabore e Felice in Via Galli 62 c’erano due nicchie vuote da dove la soldatesca di Napoleone aveva trafugato i due busti dei Santi e portati in Francia. Furono venduti e rivenduti come pezzi di arte. L’ Ultimo acquirente, un belga di Namur, durante i lavori di riparazione trovò una cassetta sigillata all’ interno del busto. Ad accertamenti ultimati il galantuomo donò e consegnò i due pezzi d’ arte, con rispettive cassette sigillate delle reliquie al Vescovo di Namur. I due Santi tornarono a Milano dove furono accolti dal Cardinale ed esposti nel Duomo per venti giorni alla venerazione dei fedeli. Ma tornarono anche a Lodi Vecchio proprio sul ponte dove furono uccisi in testimonianza della loro Fede, primi martiri che con il loro sangue piantarono la comunità cristiana della Diocesi lodigiana.”

Grazie ancora Don Mario Ferrari!

Altre reliquie

Forse non tutti sanno che per alcune reliquie sparite e ritrovate di altre si sono perse nel tracce.

Infatti, durante la decapitazione dei Santi Nabore e Felice, alcuni mattoni rimasero intrisi del sangue dei due martiri e vennero inizialmente conservati in una cappella di cui non si ha traccia precisa, poi nella seconda cappella, ancora visibile  nell’omonima via in Lodi Vecchio.

Cappella Santi Nabore e Felice Lodi Vecchio
Cappella Santi Nabore e Felice Lodi Vecchio
Il trasferimento delle reliquie

I corpi furono spostati a Lodi in una chiesa, vicina alle mura di Via Magenta, dedicata ai due martiri. Infine con la soppressione della chiesa vennero traslati nella chiesa di Santa Maria del Sole.

Facciata della chiesa di Santa Maria del Sole, Lodi
Facciata della chiesa di Santa Maria del Sole, Lodi. In alto possiamo vedere due sculture, rappresentano i santi Nabore e Felice.

Da li se ne perde traccia, li però sono conservati due busti contenenti altre reliquie dei Santi Martiri che noi abbiamo avuto l’onore di fotografare e quindi dobbiamo ringraziare Don Franco Parroco del Duomo di Lodi e Don Diego, parroco della Chiesa di Lodi Vecchio, che con l’approssimarsi della Festa dei Martiri aveva in gestione i busti contenenti le reliquie.

I due busti contenenti i medaglioni con le reliquie, Sacrestia della Chiesa parrocchiale di San Pietro, Lodi Vecchio
I due busti contenenti i medaglioni con le reliquie, Sacrestia della Chiesa parrocchiale di San Pietro, Lodi Vecchio – crediti Carioni Laura
Busto di San Felice
Busto di San Felice
Particolare della reliquia
Particolare della reliquia – crediti Carioni Laura
L’unica chiesa della Diocesi di Lodi dedicata ai Santi Nabore e Felice è a Pandino.